di Simona CASAGRANDE
Si pensa che
le origini di Laigueglia risalgano all’epoca dell’Impero Romano, quando era
denominata Aquilia, da “aquila”, come testimonia lo stemma della città.
L’aquila era infatti un simbolo ricorrente nelle insegne delle legioni romane,
che si pensa stanziassero qui, formando il primo nucleo abitativo.
Notizie più
certe si hanno a partire dal sec. XII e XIII, quando gli abitanti giurarono
fedeltà alla Repubblica di Genova nel 1191, ricevendo il privilegio di eleggere
i propri consoli.
Tra il 1200
ed il 1300 giunsero sulle rive laiguegliesi ondate di Catalani che ivi
stanziarono con le loro famiglie per pescare il corallo nei pressi di Capo Mele
e diedero origine ai più antichi ceppi famigliari, esistenti ancora oggi.
Proprio
grazie ai nuovi arrivati, i residenti impararono bene la tecnica della pesca
del corallo facendola divenire una fonte di reddito impareggiabile. S’innalzarono,
così, i palazzi degli armatori, nacque un’università, si apportarono migliorie all’ormai
vecchio ospedale in vico Semeria, nel 1531 la chiesa di San Matteo divenne
parrocchia e furono costruiti ben quattro oratori.
Purtroppo,
però, nel 1546, attirati proprio dalla ricchezza della località marina, i
Saraceni, con quattordici navi e più di mille uomini, capitanati dal
ferocissimo Dragut, luogotenente del terribile Barbarossa, approfittando
dell’assenza dei marinai, una notte, misero la città a ferro e fuoco,
devastandola e rapendo un terzo della popolazione, al fine di ottenere un
riscatto. I pochi sopravissuti, disperati, corsero a chiedere aiuto nelle
località vicine e, quando Dragut ed i suoi tornarono, con la loro richiesta di
riscatto, trovarono ad attenderli, a sorpresa, migliaia di persone pronte a non
cedere al ricatto e ben decisi a combattere per salvare i catturati. Una
funesta battaglia mise in fuga i saraceni e al largo, la flotta del comandante Berno,
liberò i prigionieri.
Così la
Repubblica di Genova, fece costruire, qui, tre bastioni di guardia a difesa
della località marinara: la Torre del Cavallo, ad est del borgo, innalzata nel
1564, è l’unica rimasta; allora anche carcere, è ora la costruzione simbolo
della cittadina.
Proprio a
questo periodo e allo “Sbarco dei Saraceni” è dedicata la rievocazione storica
che si terrà qui venerdì 23 luglio 2010.
Ogni anno,
infatti, per questa ricorrenza, il borgo si trasforma in un set cinematografico
al quale prendono parte più di 500 figuranti, turisti e autoctoni. Da ogni
finestra del borgo sventola la bandiera con croce rossa su fondo bianco, di
Laigueglia, e gli abitanti accolgono i foresti in abiti d’epoca, ma il clou
dello spettacolo si realizza dopo il tramonto, quando, spenta tutta
l’illuminazione cittadina, la storia catapulta, come per incanto, lo spettatore
a quella notte del 1546. Le donne, sedute sulla spiaggia, ricamano serene intorno
al fuoco, spettegolando e i bambini sono allegramente intenti nei loro giochi. Danza
una ballerina spensierata sulle onde della risacca, ma dal mare, vestiti di
nero, improvvisamente e inattesi, arrivano a nuoto, con il coltello tra i
denti, i terribili saraceni… Un rullo di tamburi annuncia la sciagura: le case
del borgo s’incendiano, scoppia una battaglia cruenta, esplosioni e fuochi
prendono la scena, con suggestivi sottofondi musicali, ma infine arrivano, da
levante e da ponente, in un fiume di torce, i difensori che combattono con
tutte le loro forze il nemico e liberano i prigionieri.
Ed i turisti,
spettatori, in mezzo a tutto questo, guardano attoniti la rappresentazione, partecipando
con grande trepidazione alla storia, completamente avvolti dalle grida dei
laiguegliesi e dalle più belle colonne sonore di ogni tempo.
Tutti concluderanno
la serata con una divertente festa di musica e balli in piazza, per celebrare insieme
la liberazione dei prigionieri tornati alle loro case.
Decisamente
uno spettacolo da non perdere!
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