di Simona CASAGRANDE
Il 4 novembre, mentre il presidente della Fiat, John
Elkann, a Cassino (FR), durante il convegno ''Generazione Net o Neet generation”, auspicava, per un più energico sviluppo del nostro Paese, un numero maggiore
di studenti in materie scientifiche, ad Alassio, proprio per
incentivare la scelta di questi temi, da parte delle giovani menti, e sulla scia di quello di Genova, giunto ormai all’ottava edizione, esordisce il ”Festival della Scienza”,
promosso dall’Assessorato al Turismo ed alla Cultura del Comune di Alassio, in
collaborazione con il Science Centre Immaginario Scientifico ed il GAVI (Gruppo
Astrofili Volontari Ingauni).
In occasione
dell’evento, sono stati invitati dei giovani astrofisici, del museo IS di
Trieste, che hanno dato l’opportunità al pubblico di visitare il mondo
scientifico con altri occhi. Infatti l’IS è un “museo di nuova generazione” che rivoluziona le modalità tipiche di un
museo tradizionale: da luogo riservato alla conservazione ed esposizione di
reperti e vecchi strumenti, qui, il museo si trasforma in un luogo vivo dove il
visitatore interagisce con gli oggetti presenti e con gli ambienti museali,
confrontandosi, così, con alcuni fenomeni naturali che lo invitano ad un gioco
di scoperta e di ipotesi, offrendogli la possibilità di avvicinarsi e
comprendere le leggi naturali e le interpretazioni scientifiche che sono state
elaborate.
In questa luce, per
cinque giorni l’ex Chiesa Anglicana, sulla prima collina della cittadina
rivierasca, si è trasformata in uno spazio interattivo per conoscere la scienza
attraverso bolle
di sapone giganti, vortici d’acqua, circuiti elettrici, liquidi ed un piccolo
planetario gonfiabile.
Una mostra-laboratorio per bambini e ragazzi, ma
anche adulti, per raccontare la scienza in modo
innovativo e coinvolgente: il gioco, diventa strumento indispensabile per riuscire
a stimolare la curiosità dei più giovani e per avvicinarli ai fenomeni fisici e
naturali.
Il programma
di iniziative, in quest’occasione, è stato suddiviso in due parti: una prima
parte, da mercoledì 3 a venerdì 5 novembre, dedicata interamente alle scuole ed
una seconda parte aperta al pubblico.
I bambini
della Scuola per l’Infanzia sono stati trasportati nel magico “paese
delle bolle” e non solo di sapone: bolle incredibilmente colorate, bolle super
resistenti, bolle che durano e volteggiano a lungo nell’aria. E, come nella scuola di Hogwarts di Harry Potter, hanno
sperimentato anche “Pozioni e reazioni” che hanno
coinvolto i bambini in divertenti esperimenti di chimica.
Gli alunni
della Scuola Primaria e Secondaria, invece, si sono cimentati in laboratori
di chimica con un camino fluorescente, un semaforo liquido, la magia del blu
che diventa trasparente ed
un incontro con le mille forme dell'acqua: attraverso
facili esperimenti i bambini hanno potuto indagare sulla natura e sulle
caratteristiche dell’H2O, senza dimenticarne l’inestimabile valore. Ma volendo
avrebbero potuto scegliere anche di viaggiare nel mondo della fisica attraverso
scintille e scosse: semplici dimostrazioni sulla conduzione e su alcuni
elementari circuiti elettrici che li hanno aiutati a capire come funzionano gli
elettrodomestici di casa, perché si bruciano le lampadine o perché si prende la
scossa. Inoltre, giocando con la densità dei liquidi, hanno imparato a conoscerne
comportamenti e caratteristiche rispondendo a domande come: perché le navi
galleggiano mentre i sassi affondano? Cosa succede se mescoliamo liquidi
diversi?
Dalle ore
21.00 di venerdì 5, invece, l’ex Chiesa Anglicana, ospitante il “Festival della
Scienza”, è stata aperta anche al pubblico.
Nelle serate
del weekend, all’interno del caratteristico complesso, è stato possibile
visitare lo Startlab: un vero e proprio universo mobile in grado di condurre i
visitatori in un divertente viaggio attraverso i fenomeni del cielo, con un Planetario
gonfiabile, ideato proprio dal Science Centre “Immaginario Scientifico” di
Trieste. Qui gli ospiti, traghettati da
Gabriele, un giovane astrofisico, in un’affascinante visita alla volta celeste,
hanno seguito, con grande entusiasmo, alcuni dei principali temi della
geografia astronomica, con la proiezione dei movimenti del Sole, dei pianeti e
delle stelle nelle diverse stagioni e alle diverse latitudini. Nel giardino,
invece, grazie al “Gruppo Astrofili Volontari Ingauni”, si sarebbe dovuto procedere
con l’osservazione delle stelle attraverso i telescopi, ma purtroppo il tempo è
stato inclemente, per tanto ci si è dovuti accontentare di un brevissimo
percorso tra varie meteoriti.
Nel
pomeriggio di sabato, si è tenuto il laboratorio didattico per bambini “Stella
filante”: grazie alla reazione ottenuta mescolando acqua, aceto e bicarbonato, è
stato possibile lanciare verso l’alto, tappi di sughero colorati e decorati che
si sono trasformati in giocose stelle filanti.
Durante l’ultima
giornata del “Festival della Scienza” ha avuto luogo il laboratorio didattico
“Paracadute”: con nylon, spago e pongo si è costruito un artigianale paracadute
che, lanciato, si è aperto in aria dimostrando i principi fisici del volo. Infine
è stata proposta la “Macchina a molla”: i complessi principi della meccanica e
della dinamica spiegati in modo semplice e giocoso attraverso la creazione di
un originalissimo prototipo.
L’evento, nel
suo piccolo, è stato accolto con enorme entusiasmo e forte partecipazione, da grandi
e piccini, riscontrando un vero e proprio successo. Per tanto, nel motto “se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio
capisco”, si auspica, che tale iniziativa,
venga presto ripetuta ed ampliata.
Pubblicato su GenovaZena nel dicembre 2010
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Pubblicato su GenovaZena nel dicembre 2010
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