domenica 11 marzo 2012

La Storia siamo noi

di Simona CASAGRANDE


Si pensa che le origini di Laigueglia risalgano all’epoca dell’Impero Romano, quando era denominata Aquilia, da “aquila”, come testimonia lo stemma della città. L’aquila era infatti un simbolo ricorrente nelle insegne delle legioni romane, che si pensa stanziassero qui, formando il primo nucleo abitativo.

Notizie più certe si hanno a partire dal sec. XII e XIII, quando gli abitanti giurarono fedeltà alla Repubblica di Genova nel 1191, ricevendo il privilegio di eleggere i propri consoli.

Tra il 1200 ed il 1300 giunsero sulle rive laiguegliesi ondate di Catalani che ivi stanziarono con le loro famiglie per pescare il corallo nei pressi di Capo Mele e diedero origine ai più antichi ceppi famigliari, esistenti ancora oggi.

Proprio grazie ai nuovi arrivati, i residenti impararono bene la tecnica della pesca del corallo facendola divenire una fonte di reddito impareggiabile. S’innalzarono, così, i palazzi degli armatori, nacque un’università, si apportarono migliorie all’ormai vecchio ospedale in vico Semeria, nel 1531 la chiesa di San Matteo divenne parrocchia e furono costruiti ben quattro oratori.

Purtroppo, però, nel 1546, attirati proprio dalla ricchezza della località marina, i Saraceni, con quattordici navi e più di mille uomini, capitanati dal ferocissimo Dragut, luogotenente del terribile Barbarossa, approfittando dell’assenza dei marinai, una notte, misero la città a ferro e fuoco, devastandola e rapendo un terzo della popolazione, al fine di ottenere un riscatto. I pochi sopravissuti, disperati, corsero a chiedere aiuto nelle località vicine e, quando Dragut ed i suoi tornarono, con la loro richiesta di riscatto, trovarono ad attenderli, a sorpresa, migliaia di persone pronte a non cedere al ricatto e ben decisi a combattere per salvare i catturati. Una funesta battaglia mise in fuga i saraceni e al largo, la flotta del comandante Berno, liberò i prigionieri.

Così la Repubblica di Genova, fece costruire, qui, tre bastioni di guardia a difesa della località marinara: la Torre del Cavallo, ad est del borgo, innalzata nel 1564, è l’unica rimasta; allora anche carcere, è ora la costruzione simbolo della cittadina.

Proprio a questo periodo e allo “Sbarco dei Saraceni” è dedicata la rievocazione storica che si terrà qui venerdì 23 luglio 2010.

Ogni anno, infatti, per questa ricorrenza, il borgo si trasforma in un set cinematografico al quale prendono parte più di 500 figuranti, turisti e autoctoni. Da ogni finestra del borgo sventola la bandiera con croce rossa su fondo bianco, di Laigueglia, e gli abitanti accolgono i foresti in abiti d’epoca, ma il clou dello spettacolo si realizza dopo il tramonto, quando, spenta tutta l’illuminazione cittadina, la storia catapulta, come per incanto, lo spettatore a quella notte del 1546. Le donne, sedute sulla spiaggia, ricamano serene intorno al fuoco, spettegolando e i bambini sono allegramente intenti nei loro giochi. Danza una ballerina spensierata sulle onde della risacca, ma dal mare, vestiti di nero, improvvisamente e inattesi, arrivano a nuoto, con il coltello tra i denti, i terribili saraceni… Un rullo di tamburi annuncia la sciagura: le case del borgo s’incendiano, scoppia una battaglia cruenta, esplosioni e fuochi prendono la scena, con suggestivi sottofondi musicali, ma infine arrivano, da levante e da ponente, in un fiume di torce, i difensori che combattono con tutte le loro forze il nemico e liberano i prigionieri.

Ed i turisti, spettatori, in mezzo a tutto questo, guardano attoniti la rappresentazione, partecipando con grande trepidazione alla storia, completamente avvolti dalle grida dei laiguegliesi e dalle più belle colonne sonore di ogni tempo.

Tutti concluderanno la serata con una divertente festa di musica e balli in piazza, per celebrare insieme la liberazione dei prigionieri tornati alle loro case.

Decisamente uno spettacolo da non perdere!


 
Pubblicato da GenovaZena a luglio 2010






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