giovedì 7 marzo 2013

Bullismo? No, grazie!

di Simona CASAGRANDE
 
 
 
Per il 30 maggio  alcuni studenti dell’Istituto Alberghiero Giancardi di Alassio hanno organizzato una manifestazione per dire NO al bullismo. L’iniziativa è partita da degli alunni delle classi IV e della V, con a capo del progetto Mattia ACCURSO e dell’organizzazione Lisa BUSÈ; hanno partecipato poi attivamente alla realizzazione anche Abigail MASSIDDA,  Valentina ALLASIA e Rodrigo PARODI coinvolgendo moltissimi altri ragazzi, anche quelli delle prime classi.

“Siamo indignati di vedere certe scene su You Tube, ai telegiornali e nelle varie trasmissioni televisive. Siamo disgustati dai nostri coetanei che non sanno cosa sia la solidarietà o il rispetto per il prossimo. Ma ugualmente siamo offesi dai mass media che mostrano continuamente immagini di quel genere di gioventù, mentre i buoni esempi vengono dimenticati. Tra di noi ci sono anche persone speciali che fanno cose straordinarie, ma non se ne parla o se ne parla decisamente troppo poco. Se se ne parlasse un po’ di più forse gli emulatori seguirebbero altre strade.”

I capofila hanno così presentato le loro idee al Sindaco e all’Assessore Zavaroni che hanno accolto con grande entusiasmo il loro progetto, sostenendolo ed aiutandoli nella realizzazione. Poi i maturandi hanno coinvolto anche altre scuole delle Baie del Sole: le medie M.Ollandini, le medie ed i licei Don Bosco, d’Alassio, e poi l’agrario Aicardi, l’ITIS Galilei ed i licei Giordano Bruno d’Albenga e tutti insieme hanno dato vita ad una grande maratona artistica.

Così il 30 maggio per ben 7 ore consecutive, senza alcuna interruzione, i ragazzi delle Baie Del Sole, hanno con grande entusiasmo e passione,  nonché  indescrivibile emozione, presentato, scolpito frutta e verdura, cantato in coro, in coppia o da soli, musiche dei Beatles, Ramazzotti, Vasco Rossi, Pausini, Prince, Madonna, Le Vibrazioni, Grignani, D’Alessio, Springsteen…… ballato hip hop, jazz, salsa, merenghe, baciata,…… suonato Mozart, Bernstein, Piovani, Chajkowski, Bizet, Nirvana, The Ramones, Police, Europe, Queen, Doors,…… recitato Benigni, sketch di cabaret e poesie senza stancarsi mai. Magari avevano lo stomaco reclamante, la voce rauca e secca, i piedi un po’ gonfi e doloranti, ma andavano stoicamente avanti certi del loro gesto ed incredibilmente convinti delle loro idee.

 Josè Antonio Abreu, direttore d’orchestra ed ex Ministro della Cultura Venezuelano, per costruire un futuro in uno dei Paesi più violenti del Sud America, devastato dalle enormi differenze sociali, ha dato vita a un sistema rivoluzionario, basato sulla cultura della musica. Josè Abreu non ha scelto la via degli aiuti umanitari, ma quella dell’arte ed in questo modo ha risvegliato il rispetto di se stessi e per gli altri”. Spiega Abigail MASSIDDA sul perchè di una maratona artistica.
“Purtroppo anche in Italia le cronache nere dei giornali sono piene della violenza che ormai permea in modo incontrollato i rapporti familiari, d’amicizia, di coppia ed in genere i rapporti sociali. Ma soprattutto ciò che ci sconvolge sono i fenomeni di bullismo reiterati dai nostri coetanei o peggio ancora da bambini. Ed in merito a questo ci siamo interrogati, chiedendoci quale sarebbe potuto essere un modo per contrastarli, per fermarli, per dire BASTA!” Esclama deciso Mattia ACCURSO.  

“Sembra inverosimile che nei Paesi in via di sviluppo in cui tutti gli sforzi sono tesi al successo economico, non si cerchi di educare la sensibilità fin dalla prima infanzia…” Dice Hind ER RACHED.
 
Eppure è proprio tramite la sensibilità che si potrebbero formare delle nuove generazioni con una capacità più profonda e completa di apprezzare la bellezza della vita.” Commenta Loris PARODI.
“Solo nutrendo l’anima troveremo le risorse per emanciparci e migliorare la qualità della vita, diventando una risorsa per la nostra comunità.” Ribadisce Lisa BUSÈ.
 “Se l’arte ha la capacità di esaltare i valori di solidarietà e reciproca compassione, riuscirà ad unire intere comunità e cambiare il profilo sociologico di un paese!” Dichiara Fabio GARASSINO.
Pur essendo, l’Italia, un Paese ricco di cultura, l’educazione artistica non è considerata uno dei fondamenti della vita culturale, ma forse potrebbe essere proprio questa una strada possibile per la crescita sociale. Suggerisce Rodrigo PARODI.
“Niente come l’arte è capace di sviluppare quella sensibilità necessaria per uccidere la violenza.” Sottolinea Anna BUSE’.

È così, grazie proprio all’Assessorato alle Politiche Scolastiche, sempre sensibile alle problematiche giovanili, questo gruppo di brillanti intellighenzie ha potuto esprimere il proprio disappunto, le proprie idee, le proprie teorie, le proprie proposte.

Ragazzi maturi che hanno riflettuto, discusso, cercato delle soluzioni, ragazzi di cui, genitori ed insegnanti, possono solo andare fieri ed orgogliosi; ragazzi che, nonostante la loro giovane età e la loro inesperienza nelle cose del mondo, hanno molto da insegnare a tanti adulti navigati. Ragazzi di cui vorremmo si parlasse di più, perché sono loro il NOSTRO vero futuro.



Pubblicato a luglio 2008



 

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.