giovedì 31 maggio 2012

“… Se vedo Ricordo, Se Faccio Capisco”

di Simona CASAGRANDE


Il 4 novembre, mentre il presidente della Fiat, John Elkann, a Cassino (FR), durante il convegno ''Generazione Net o Neet generation, auspicava, per un più energico sviluppo del nostro Paese, un numero maggiore di studenti in materie scientifiche, ad Alassio, proprio per incentivare la scelta di questi temi, da parte delle giovani menti, e sulla scia di quello di Genova, giunto ormai all’ottava edizione,  esordisce il ”Festival della Scienza”, promosso dall’Assessorato al Turismo ed alla Cultura del Comune di Alassio, in collaborazione con il Science Centre Immaginario Scientifico ed il GAVI (Gruppo Astrofili Volontari Ingauni).

In occasione dell’evento, sono stati invitati dei giovani astrofisici, del museo IS di Trieste, che hanno dato l’opportunità al pubblico di visitare il mondo scientifico con altri occhi. Infatti l’IS è un “museo di nuova generazione” che rivoluziona le modalità tipiche di un museo tradizionale: da luogo riservato alla conservazione ed esposizione di reperti e vecchi strumenti, qui, il museo si trasforma in un luogo vivo dove il visitatore interagisce con gli oggetti presenti e con gli ambienti museali, confrontandosi, così, con alcuni fenomeni naturali che lo invitano ad un gioco di scoperta e di ipotesi, offrendogli la possibilità di avvicinarsi e comprendere le leggi naturali e le interpretazioni scientifiche che sono state elaborate.

In questa luce, per cinque giorni l’ex Chiesa Anglicana, sulla prima collina della cittadina rivierasca, si è trasformata in uno spazio interattivo per conoscere la scienza attraverso bolle di sapone giganti, vortici d’acqua, circuiti elettrici, liquidi ed un piccolo planetario gonfiabile.
Una mostra-laboratorio per bambini e ragazzi, ma anche adulti, per raccontare la scienza in modo innovativo e coinvolgente: il gioco, diventa strumento indispensabile per riuscire a stimolare la curiosità dei più giovani e per avvicinarli ai fenomeni fisici e naturali.

Il programma di iniziative, in quest’occasione, è stato suddiviso in due parti: una prima parte, da mercoledì 3 a venerdì 5 novembre, dedicata interamente alle scuole ed una seconda parte aperta al pubblico.

I bambini della Scuola per l’Infanzia sono stati trasportati nel magico “paese delle bolle” e non solo di sapone: bolle incredibilmente colorate, bolle super resistenti, bolle che durano e volteggiano a lungo nell’aria.  E, come nella scuola di Hogwarts di Harry Potter, hanno sperimentato anche “Pozioni e reazioni” che hanno coinvolto i bambini in divertenti esperimenti di chimica.

Gli alunni della Scuola Primaria e Secondaria, invece, si sono cimentati in laboratori di chimica con un camino fluorescente, un semaforo liquido, la magia del blu che diventa trasparente ed un incontro con le mille forme dell'acqua: attraverso facili esperimenti i bambini hanno potuto indagare sulla natura e sulle caratteristiche dell’H2O, senza dimenticarne l’inestimabile valore. Ma volendo avrebbero potuto scegliere anche di viaggiare nel mondo della fisica attraverso scintille e scosse: semplici dimostrazioni sulla conduzione e su alcuni elementari circuiti elettrici che li hanno aiutati a capire come funzionano gli elettrodomestici di casa, perché si bruciano le lampadine o perché si prende la scossa. Inoltre, giocando con la densità dei liquidi, hanno imparato a conoscerne comportamenti e caratteristiche rispondendo a domande come: perché le navi galleggiano mentre i sassi affondano? Cosa succede se mescoliamo liquidi diversi?

Dalle ore 21.00 di venerdì 5, invece, l’ex Chiesa Anglicana, ospitante il “Festival della Scienza”, è stata aperta anche al pubblico.

Nelle serate del weekend, all’interno del caratteristico complesso, è stato possibile visitare lo Startlab: un vero e proprio universo mobile in grado di condurre i visitatori in un divertente viaggio attraverso i fenomeni del cielo, con un Planetario gonfiabile, ideato proprio dal Science Centre “Immaginario Scientifico” di Trieste. Qui gli ospiti,  traghettati da Gabriele, un giovane astrofisico, in un’affascinante visita alla volta celeste, hanno seguito, con grande entusiasmo, alcuni dei principali temi della geografia astronomica, con la proiezione dei movimenti del Sole, dei pianeti e delle stelle nelle diverse stagioni e alle diverse latitudini. Nel giardino, invece, grazie al “Gruppo Astrofili Volontari Ingauni”, si sarebbe dovuto procedere con l’osservazione delle stelle attraverso i telescopi, ma purtroppo il tempo è stato inclemente, per tanto ci si è dovuti accontentare di un brevissimo percorso tra varie meteoriti.

Nel pomeriggio di sabato, si è tenuto il laboratorio didattico per bambini “Stella filante”: grazie alla reazione ottenuta mescolando acqua, aceto e bicarbonato, è stato possibile lanciare verso l’alto, tappi di sughero colorati e decorati che si sono trasformati in giocose stelle filanti.

Durante l’ultima giornata del “Festival della Scienza” ha avuto luogo il laboratorio didattico “Paracadute”: con nylon, spago e pongo si è costruito un artigianale paracadute che, lanciato, si è aperto in aria dimostrando i principi fisici del volo. Infine è stata proposta la “Macchina a molla”: i complessi principi della meccanica e della dinamica spiegati in modo semplice e giocoso attraverso la creazione di un originalissimo prototipo.

L’evento, nel suo piccolo, è stato accolto con enorme entusiasmo e forte partecipazione, da grandi e piccini, riscontrando un vero e proprio successo. Per tanto, nel motto “se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco”, si auspica, che tale iniziativa, venga presto ripetuta ed ampliata.



            Pubblicato su GenovaZena nel dicembre 2010


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